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La villa è ubicata sulle prime colline della Versilia, rivolte al mare.
Il suo nucleo origiario rappresenta un antico manufatto, a base quadrata, in muratura di pietrame di notevole spessore; secondo fonti storiche rappresentava una piccola chiesa di campagna eretta prima dell'anno 1000 per mano longobarda. Nei secoli successivi, in un passato più recente, fu trasformata in casa colonica con diversi interventi susseguitesi nel tempo. Nella seconda metà del '900, l'edificio originario è stato ulteriormente trasformato con intonacatura delle facciate, rifacimento del tetto a capanna, l'aggiunta di un solaio intermedio ed incrementato con volumi superfetativi, su due livelli, accorpati e comunicanti con esso.
L'intervento in progetto, poi realizzato, è consistito in un'analisi, restauro e conservazione del manufatto considerato il nucleo antico. Procedendo all’individuazione ed al recupero dei paramenti murari originari o comunque di quelli derivanti dalla stratificazione storica, ad esclusione ed anzi con l’eliminazione di tutte le opere (realizzate in tempi recenti), aliene all’impianto tipologico e ai materiali originari, come ad esempio l'eliminazione del solaio intermedio e la relativa scala di accesso ricreando il "doppio volume"; la stonacatura delle facciate riportando alla luce la vecchia tessitura muraria ancora in buone condizioni; la demolizione delle volumetrie accorpate presenti che per caratteristiche planovolumetriche, consistenza dei materiali e tecniche costruttive rivestivano chiaramente connotazioni superfetative.
I volumi demoliti sono stati ridistribuiti ed ampliati per quanto consenstito, pur non rinunciando ad una chiara evidenza formale a favore di una mera mimesi con il contesto naturale ed edificato (la preesistenza), sono collocati però nel sito con una chiara gerarchizzazione dei rapporti con questi due elementi:
- correlazione con il contesto naturale; i nuovi corpi edificati seguono la naturale configurazione del terreno nei suoi andamenti planimetrici ed altimetrici.
Questo al fine di non modificare in alcun modo l’assetto dei terrazzamenti preesistente che anzi è stato recuperato nelle zone di degrado dei suoi elementi costitutivi (muri a secco, scarpate in terra inerbata) e reintegrato con le essenze arboree tipiche della macchia mediterranea e della collina versiliese.
- correlazione con l’edificio preesistente;
L’edificio esistente ha una configurazione cubica e dimensioni tali da far presupporre una ricerca proporzionale da parte dei costruttori. Su tale ipotesi si è fondata la progettazione planovolumetrica dei nuovi corpi di fabbrica, elaborando un sistema proporzionale basato sulla costruzione e la scomposizione delle piante e dei fronti su rapporti aurei (rettangoli e quadrati).
Il nuovo impianto, come precedentemente accennato, si sviluppa su i vari livelli che caratterizzano le immediate vicinanze del vecchio edificio e cercano con questo una precisa gerarchizzazione dei volumi, essendo l’intento progettuale teso alla massima valorizzazione della struttura preesistente così da rendere il nuovo intervento, anche se non mimetico, ma anzi chiaramente conformato nelle sue valenze tettoniche ed estetiche, comunque subalterno e nettamente distinto dal nucleo originario.
Questo è stato attuato attraverso l’utilizzo di materiali che ben assolvano tale funzione. La scelta di intonaci chiari beige chiaro per gli alzati prospettici delle parti non appartenenti all’edificio originario, manifesta la volontà di porre in chiaro distacco le due strutture, di creare un fondale neutro all’edificio più antico. L’altro materiale fondamentale, che in concorso con gli aspetti distributivi caratterizzanti il progetto, crea una precisa distinzione tra antico e moderno è sicuramente il vetro.
Le ampie superfici vetrate evidenziano infatti i punti di contatto tra le due strutture e ne sottolineano sia le differenze, materiali, strutturali e volumetriche, sia le continuità, nella composizione complessiva, nelle proporzioni, negli elementi funzionali e distributivi, inerenti anche la “passeggiata architettonica” che costituisce a sua volta una delle componenti primarie del progetto.